mercoledì 4 gennaio 2012

              Omaggio al Petrarca: "Solo et pensoso"
                           Incisione di Gioia Giorio
          
Fare Anima
Quando si inizia un percorso di individuazione vale a dire una seria ricerca della propria 'quiddità' e del significato della propria esistenza, la nostra aura si espande, ci connettiamo in rete con gli altri esseri, al di là del tempo e dello spazio e diventiamo attivi nei confronti della vita: facciamo anima. Entriamo così in uno stato di sincronicità e quello che succede in noi produce coincidenze significative fuori di noi: è l'effetto dell'apertura dei chakra alti, la nostra energia vibra al livello delle frequenze beta (dai 15 ai 40 cicli al secondo). Nei sogni appaiono figure luminose o dei  mandala, l'Io piccolo e l'Io grande entrano in contatto, andiamo oltre le  nostre facoltà biologiche e iniziamo a vivere la vita come un'opera d'arte perché la coscienza si espande. Entriamo in uno stato di attenzione e di accettazione, in uno stato di apertura del chakra del cuore, in uno stato di amore. Infatti, aprire il cuore significa prestare attenzione alla vita ed accettarla. Accettare la vita  vuol dire: 1) sapere che ciò che ci sta succedendo ci riguarda. Non importa se l'esperienza che stiamo vivendo è piacevole o dolorosa. L'energia negativa, infatti, non è frutto di sofferenza, è solo energia bloccata che si consuma in se stessa e fa ammalare. 2) vivere il presente come una ricerca, un'avventura. Quando  un'esperienza si realizza fino in fondo diventa sapienza e capacità di connettersi con l'energia dell'universo. 
3) cogliere l'esperienza del vivere come un gioco, con leggerezza, allora possiamo ricevere i segnali che   ci vengono dall'anima.
Quali sono gli atteggiamenti che ci impediscono di fare anima?
1)La non accettazione del corpo: il corpo è una polarità della coscienza, non è un oggetto è un alleato, non dobbiamo torturarlo, dobbiamo ascoltare i segnali che ci invia perché il corpo è l'interfaccia dell'anima con il presente. 
2)Le ideologie passivanti: -Il senso di colpa interpretato negativamente ci fa credere che certe  azioni siano irreparabili e l'ombra che cresce dentro si incattivisce e ci rema contro. L'universo non riconosce la colpa ma riconosce la responsabilità, se ci sentiamo in colpa non agiamo mentre, se è ancora possibile, dobbiamo cercare di rimediare -Il pensiero positivo quando diventa patogeno, nega l'evidenza e serve come anestetizzante impedendoci di cogliere i sintomi di disagio e di malessere. Il male esiste e va riconosciuto per affrontarlo, principalmente dentro di noi.