lunedì 7 novembre 2011

Dal vuoto oscuro


Gioia Giorio: Il pettirosso, acquarello




































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DAL VUOTO OSCURO


1
Dal vuoto oscuro io nacqui
piccolo seme d’amore

e crebbi avvolto dall’attesa del mondo
e già sapevo di me, della mia vita

Ero luce, sentire, carne
Ero palpito
Completo nella mia essenza
E mi espandevo

Mi espandevo nella gioia di essere unico
Mi espandevo nell’ebbrezza di diventare molteplice

Ogni giorno un raggio di me sgorgava dal mio centro
Ogni giorno il mio sole guizzava di nuova vita

Ed io mi beavo della moltitudine delle mie possibilità

Figlio del cosmo: l’universo intero risuonava nelle mie cellule

Unico e molteplice ma sempre io
Io forte, io bello, io tenero, io coraggioso
Io indomito mi mettevo alla prova ancora una volta


2
Quando mi apparve la terra tremai
Tremai di freddo perché ero nudo
Ma il fuoco
Il fuoco divino  mi accompagnava

Quel fuoco ero io
Io che mi davo una forma, una compattezza, una stabilità

Finché ebbi coscienza dei miei confini
E mi sentii a casa nel mio corpo
E la terra divenne il pavimento del mio mondo
E l’acqua il mio nutrimento e l’aria la mia aspirazione

E la mia Luce con me, nel profondo di me che aspettava

Io terra, io acqua, io fuoco

3
Io crescevo nel mondo come un albero forte perché
Perché non mi piegassero il vento e la bufera

Conobbi l’ebbrezza delle vette coronate di neve,
proiettato verso il cielo mi beai di quelle sommità inondate di luce

Ma conobbi anche le misteriose e cupe profondità delle grotte sotterranee
E gli abissi infiniti dei mari
E l’ombra avvolse minacciosa la mia Luce
E la nebbia salì a confondere la via

Eppure, eppure ero avvolto dal cielo
Questo cielo impalpabile ma presente
Questo respiro di vita che ancorava il mio respiro
Che alimentava la mia fiamma

Un cielo d’amore
Un’aria di tenerezza e di accoglienza
Un alito che gonfiava la mia vela

Io terra, io acqua, io fuoco, io aria


4
E venne il tempo che chiesi : chi sono
Confuso, disperso nei mille rivi del mio fluire

Io ero ogni cosa, un solo essere e tante cose insieme
E la mia voce era il suono di molteplici voci

Mi ritrovavo nel granello di sabbia
Nella goccia di mare
Nella scintilla di fuoco
In un pezzo di cielo
Nel movimento degli astri
M i ritrovavo nel bene,
nel male,
nell’ombra e nella Luce,
nella gioia e nel dolore

E il desiderio di sapere chi sono mi arse le viscere e
ancora udii la mia voce:
chi sono urlavo con barrito di animale
Chi sono

Io terra, io acqua, io fuoco, io aria, io voce

5
Nella risposta un nome, mi si chiamò per nome,  si pronunciò il mio nome
Ed era un canto dolce unito ad altre voci
E ricordai la mia essenza di uomo
Raccolsi ogni mia nota e tutta la mia forza per comporre un insieme
Un insieme di me e trovare un accordo

E fui uomo e fui donna
E fui personaggio tragico ed attore comico
E allestii il mondo come fosse un teatro

Allestii il mondo per recitare una parte che cogliesse l’anima
Che esprimesse la mia anima

Io terra, io acqua, io fuoco, io aria, io voce io pensiero



6
Ma la consegna era chiara: io avevo un nome
E nel nome colsi il progetto

Il progetto era in me
Il progetto ero io

Io sono mi dissi, io sono l’espressione di molte persone
Io sono la voce di tante cose

Ma sono anche il senso che orienta l’azione

Sono la volontà che muove la creazione

Sono l’amore carnale ma anche la compassione

Sono la visione d’insieme

Sono la consapevolezza del mistero che guida i destini umani

Io sono mi dissi
Io sono una piccola parte di vita
E sono tutta la vita

Io terra, io acqua, io fuoco, io aria, io voce, io pensiero, io spirito

Io sono il tramite tra la materia e Dio
Io sono il tramite tra Dio e la sua creazione
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© Gioia Giorio
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